venerdì 20 febbraio 2015

That suits us well.


18 Febbraio 2517.
Hera, Cheltenham.

Le macerie del distretto di Bidston sembrano ancora fumanti, ma è solo il vento che trascina la cenere contro il cielo spento. Jamie non ci è abituato, a non vedere le stelle dal terrazzo dei casermoni di cemento, perché se ne era già andato prima che ci piovessero le bombe. Ora ne sono rimasti in piedi a manciate, la skyline discontinua sembra strappata a morsi. Soffoca il panorama dentro una boccata profonda di bloom e scaccia in fondo ai polmoni il pensiero di sua madre, che si consuma in un letto cinque piani più in basso. Ma c'è un tarlo che continua a rodergli in testa, da quando Sid è piombato sullo skyplex per caricarlo sul primo trasporto per le rovine tossiche del suo pianeta, e non lo lascia stonare in pace.

« Come hai detto che l'hai convinto, quel pezzo di merda di Xiu-zhou? Gli hai fatto un pompino? »

Lo sbircia di traverso, appendendosi in faccia un ghigno storto e spento come la volta celeste di Hera, ma non riesce a incontrare il verde metallico degli occhi di Sid, scivolati da qualche parte nel vuoto dietro l'orizzonte polveroso.

« Non l'ho convinto… – la risposta prende corpo con lentezza ineluttabile, vincendo la resistenza combattuta della lingua di Beaumont. – ti ho pagato. »

Jamie si volta con una frustata del collo, sgranando gli occhi nel disorientamento crudo che gli ha increspato i muscoli spolpati.

« Fòck, what? »

Allunga le dita ruvide per afferrare il mento di Sid e costringerlo a girarsi, strappando i suoi occhi al cielo cupo con uno strattone energico, che ne fa contrarre le labbra in uno spasmo di fastidio.

« I bought you, bái yí. »
(Idiot).

Sid scrolla la testa, trascinando indietro la nuca per liberarsi con un avambraccio premuto contro l'interno del polso di Jamie, che perde la presa sulle sue guance e bestemmia, si tira in piedi barcollando con la testa piena di bloom e un'ondata di panico nauseato arrampicata lungo le pareti dello stomaco.

« Cazzo. »

Tira la cicca per terra e spazza i capelli scuri con una mano, girandosi a cercare Sid, sputando a terra un grumo di saliva amara, quando lo vede alzarsi, per sancire un confine invalicabile e tenerlo a distanza.

« Come cazzo ti è venuto, bloody moron, cosa cazzo hai in quella testa di merda, chi cazzo ti credi di essere. Cosa cazzo… – arretra di un passo e tira indietro le spalle nel tentativo inconsistente di schivare la vicinanza. – non hai neanche una merda di nave. »

Sid gli prende le tempie fra le mani, lo strattona e lo scuote.

« Ma ce l'avrò, e quando l'avrò ti verrò a prendere. – gli preme sulla bocca un bacio asciutto. – Ascoltami, perché non ho mai fatto una promessa pensando di mantenerla e adesso invece la faccio a te, una cazzo di merdosa promessa. Prendo la cazzo di nave e ti vengo a raccogliere in questo mucchio di macerie. »

Lo lascia andare e si ritrae deglutendo, affondando le dita di una mano fra i capelli mossi per rivoltarli indietro ed arginare la frana dei boccoli sul viso.

« … quindi, alla fine della fiera, ti serve solo un pilota. »

Ti serve qualcosa, alla fine, dice la speranza sconfitta nella voce di Jamie. Dimmi che ti serve qualcosa, dice l'ombra di panico nel fondo dei suoi occhi chiari. Dice dimmi che non l'hai fatto per me, e il sorriso di Sid gli risponde, senza parlare, no, figurati, non ti metterei mai in un simile imbarazzo.

« Fòck… – Jamie scrolla la testa, rovesciando gli occhi a terra, e tossisce una risata stanca mentre sua madre muore lentamente sotto il cemento. – bloody pain in the arse. »

Sid scrolla le spalle cadenti, schiacciando l'ilarità con un morso sul labbro inferiore e raccogliendo da terra il mozzicone di bloom.

I primi raggi dell'alba bruciano il cielo di Cheltenham come la punta di una sigaretta.




… forgive me, Hera, I cannot stay.