domenica 29 marzo 2015

Settin' fire to our insides for fun.


16 Ottobre 2514.
Richleaf, Maracay.

Si muore ancora di caldo, a Maracay, mentre l'estate si trascina in un'agonia lenta e afosa tra le strade di San Cristobal e la clientela del Perro Negro si accalca e schiamazza come uno stormo di gazze eccitate. Sid si sente inseguito dalle ombre lunghe della foresta che, da qualsiasi punto della città, sembra incombere al di là dell'oceano di baracche e palazzi fatiscenti che costituiscono la periferia caotica e smembrata di un microcosmo sempre in guerra. Ma non stanotte; non per loro. Il terzo bicchiere dell'intruglio locale, in cui è riuscito a riconoscere solo il sapore della tequila e del tabasco, gli piomba nello stomaco come un sasso e lo costringe ad espirare con forza una risata torrida e nauseata. Non per niente lo chiamano "Ira di Dio". I lineamenti severi di Bo, ammorbiditi dall'alcol, si sfocano dentro lo sguardo appannato mentre la voce impastata di Travis e il suo accento di O'Malley gli singhiozzano dentro le orecchie.

« Un bacetto solo, Dubois. »

Qian liscia la zazzera nera da una parte, accartocciando sui lineamenti da orientale una smorfia scettica.

« Ci fa lo slalom una medium cruiser fra i tuoi denti, scordatelo. »

Gli mostra il dito medio e spreme una risata bassa sull'orlo del bicchiere appena svuotato, mentre Travis scuote la testa e solleva il braccio destro per ordinare un altro giro. Bo si intromette con un sorriso sprezzante, frugandosi le tasche per recuperare una manciata di pesos.

« Altri due bicchieri e ti si porta a letto. »

Prima che possa depositare la scommessa sul piatto, Sid gli ferma il polso fra le dita ruvide, zittendo la protesta sboccata di Qian con un sibilo basso e stirando il collo per proiettare lo sguardo fino al tavolo accanto, fra le schiene sudate e scure di un gruppo di 'leafers accalcati intorno a una donna sulla trentina. Ha il naso schiacciato, gli zigomi duri e le labbra carnose tipici dei negri di Maracay, ma è pallida come il latte.

« Porcaputtana. »

Gli occhi verdi e sporgenti di Travis si sgranano quando anche lui mette a fuoco il galletto nero al quale il filo di un machete ha appena staccato la testa, allagando di sangue il legno graffiato del tavolino ingombro di bicchieri e scodelle, disposti a semicerchio intorno alla statua di una madonna con la faccia di teschio. Con la punta delle dita, la ragazza mischia l'umore rosso dell'uccello alle polveri verdi, gialle, azzurre, impastando la pittura con cui, uno per uno, dipinge il viso bruno dei suoi compagni. Il quarto bicchiere di Ira di Dio li trova tutti impreparati, come gli sguardi che dal branco di 'leafers impiastricciati di sangue e colore cominciano a piovere su di loro. Bo libera il polso dalla morsa delle dita inerti di Sid, cercandosi il manico del coltello dietro la schiena; Travis spolpa una ragazza mulatta con un sorriso da squalo; Qian trova il bicchiere con una mano e il calcio della pistola con l'altra. Beaumont torce il muso liscio, da bravo ragazzo del Core, per guardarli tutti con un sorriso elettrizzato e occhi fradici di eccitazione.

« I bet y'all don't have the balls to do this. »

Due ore dopo sono pigiati nella marea di corpi sudati che oscillano e sbattono e si torcono sul crepitio dei bassi troppo carichi, ipnotizzati come sonnambuli dalla musica che rimbomba fra le statue dei Loa dagli occhi vuoti, disseminate nel locale come guardiani silenziosi. Imbevuti di sangue di gallo e tequila, il tabasco e le spezie rivoltano le budella sul filo della nausea e squagliano in una risata nasale la diffidenza cruda e collerica di Bo, mentre i corpi di Qian e Travis si fanno troppo vicini per non mischiarsi. Il suono e la luce esplodono, si fondono, tremando fra le tempie e sotto lo sterno, pulsando come un cuore mentre Sid perde l'orientamento con sollievo, sprofondando in un pantano di euforia tossica.

Perdono molte scommesse che non volevano vincere.




And if you're still breathing, you're the lucky ones.
'Cause most of us are heaving through corrupted lungs.

And if you're still bleeding, you're the lucky ones.
'Cause most of our feelings, they are dead and they are gone. 

martedì 24 marzo 2015

Heartthrob.


23 Marzo 2517.
Baylong.

Sullo skyplex dicono che Bo Xiu-zhou sia duro come la pietra e freddo come un serpente.

Sid sfila una sigaretta al pacchetto di 'Scrapers e glielo tira, come un'esca, per convincerlo ad abbassare lo sguardo che gli sta consumando la faccia come il calore insostenibile di un altoforno. Trascina le dita di una mano fra i capelli, piegando il mento per inseguire con gli occhi verdi e impastati le fughe geometriche fra i pannelli del corridoio d'acciaio.

« Quanto ti devo? »

Bo scrolla le spalle solide, arricciando sul filtro della sigaretta una smorfia sprezzante.

« Niente. »

Sid tira su il mento con un sussulto, rivoltando le pupille in faccia all'orientale e deglutendo un bolo di sorpresa schietta, che impenna le sopracciglia chiare sul filo del disorientamento.

« … Prendi la nave e vattene. »

La concessione algida di Xiu-zhou gli strizza le budella come il sentore acre di una minaccia. Beaumont scuote la testa una volta sola, facendosi avanti senza fretta, con la stessa cautela risoluta con cui avvicinerebbe un animale spaventato.

« So this is your plan… keep sulkin' 'til forever? – un singhiozzo d'ilarità brutale gli inasprisce la curva delle labbra. – Fuckin' brilliant. »

Sulla scorza di pietra di Bo si allungano crepe di collera quando Sid lo riduce ad un bambino capriccioso, facendogli prudere le mani. Accartoccia il pacchetto di sigarette, ancora mezzo pieno, e glielo tira addosso senza forza, cavando alle narici un fremito di fiato contratto e una pretesa di svogliatezza.

« What's your plan then, smart guy? »

Non si aspetta che Beaumont sia il primo a mettergli le mani addosso. La trazione delle dita aggrappate al bavero della divisa gli fa spianare indietro le spalle per istinto, ma i muscoli si rivoltano a colpo di frusta nell'impennata del pugno schiantato contro il viso dell'elerian. La testa di Sid rimbalza indietro, costringendolo ad accomodare l'equilibrio con un passo malfermo e a liberare Bo per tastarsi con le dita la bocca spaccata, che ruscella sangue lungo il mento e contro il filtro della cicca, ancora spenta, che gli è rimasta impigliata fra il medio e l'indice.

« Tutto qui? »

Strofina le nocche contro il sorriso impastato di sangue, con gli occhi inumiditi da un grumo di malinconia arrendevole, avvelenata da un distacco che fa rabbrividire Bo nel desiderio di spaccargli la faccia fino a renderla un pantano irriconoscibile, massacrandola insieme ai rimpianti attorcigliati nello stomaco. Xiu-zhou deglutisce a fondo, sfilando la 'Scraper alla morsa dei denti per sgretolarla nel palmo di una mano.

« Take the bloody ship and leave. »

Sid scrolla la testa, si stringe nelle spalle, sputa a terra un bolo di saliva rossa.

« … Always a pleasure. »

Bo lo guarda incamminarsi verso il pod, contemplando per qualche frazione di secondo il pensiero allettante di inchiodargli la schiena con un proiettile. Un singulto d'angoscia nauseata gli rivolta lo stomaco mentre si gira bruscamente, per imboccare la direzione opposta, asciugando le ciglia umide col passaggio nervoso di una mano.

I serpenti e le pietre non piangono.




We all want what we ain't got,
our favorite doors are always locked.
On a higher hill with a taller top,
we all want what we ain't got.

lunedì 9 marzo 2015

Tessellate.


24 Novembre 2513.
Baylong.

Vomitare lo fa sentire pulito.
 
È un rito che con il tempo ha imparato a rimandare, perché l'efficienza è il primo dogma dell'unica religione che gli hanno inculcato da quando era bambino. Riesce ad aspettare settimane prima di svuotarsi lo stomaco, ritardando l'eruzione dell'angoscia un grammo di blast alla volta, tenendo alta la soglia dell'eccitazione finché non è abbastanza lontano dall'azione. Abbastanza al sicuro da sciogliere tutte le tensioni.

Un rituale ce l'hanno tutti. Serve a buttare fuori i fantasmi, perché se ti ostini a tenerteli dentro si accalcano, diventano un esercito, ti fanno esplodere dall'interno. Quelli che non lo capiscono di solito non durano a lungo; a un certo punto perdono l'equilibrio, la misura delle cose, diventano imprudenti o troppo paranoici e, alla fine, fanno un passo falso. Ne ha visto qualcuno andare fuori di testa, qualcun altro invece l'ha fatta finita con le proprie mani. Tutti gli altri sanno che la coscienza è un nemico invisibile con cui devi trovare il modo di convivere se vuoi fare una vita come questa. Se vuoi evitare che, in un modo o nell'altro, tutti quelli che hai ammazzato alla fine ti ammazzino.

Bo si sciacqua la bocca, chino sul lavello del bagno, e rivolta con una mano i capelli neri e umidi mentre varca la soglia della suite con indolenza, adocchiando i due corpi seminudi attorcigliati sopra il letto. Solleva gli occhi sulla holo-tv accesa, cercando il telecomando per alzare il volume delle news.

« Ancora nessuna novità sui responsabili dell'omicidio di George Fairbanks, segretario generale della General Union of Meilian Workers, ucciso a Labour Town due settimane fa. Secondo le forze dell'ordine locali si tratta del lavoro di professionisti, una vera e propria esecuzione alla vigilia delle trattative, dopo tre mesi di scioperi e occupazioni, fra la GUMW e la Wu-tang Corp. sulle nuove norme di sicurezza degli oltre trenta impianti… »

Sid si muove lentamente, stropicciando le palpebre dell'occhio destro con la base del palmo mentre trascina lo sguardo verso le immagini che scorrono dentro la stanza, poi sul viso che Bo ha girato verso di lui. I suoi occhi verdi sono ancora impastati di bloom e di incoscienza, ma c'è una scintilla nitida che consuma il fondo delle pupille. Si tira a sedere lentamente, iniettando le dita di una mano fra i boccoli sfatti e strofinando il viso per lavare via il disorientamento del risveglio.

« Dammi una sigaretta… »

Xiu-zhou si cerca addosso il pacchetto mentre Beaumont, torcendo le spalle nude, scopre il profilo dolce di Freckles con la punta dell'indice, appuntandole una spessa ciocca nera dietro la cima dell'orecchio. La risma di Starscrapers gli rimbalza addosso e cade fra le pieghe del lenzuolo mentre Bo si sta già accendendo la sua. Il taglio fresco sulla guancia tira fastidiosamente quando succhia le prime boccate, piazzando le natiche sul bordo della cassettiera. L'anchorman del 5 Suns News parla dell'andamento della borsa di New London e Bo torna a spegnerne la voce con un moto di fastidio blando, premendo le sopracciglia all'attaccatura del naso lievemente aquilino. Si accorge tardi che Sid lo sta fissando dal basso, seduto sul bordo del letto con le spalle curve e gli avambracci premuti sulle ginocchia.

« Liu ci vuole a rapporto fra due ore. »

Beaumont annuisce piano, gonfiando i polmoni di fumo e strofinando l'interno del polso contro la fronte.

« Che hai sognato stanotte? »

Xiu-zhou fa una smorfia vaga, stringendosi nelle spalle solide e asciutte, dalla linea marziale e arrotondata dai muscoli.

« Un cane nero con tre teste continuava a portarmi sempre lo stesso giornale, del giorno prima. Io cercavo di lanciarlo lontano e lui me lo riportava indietro. – sfiata un bolo di fumo, disperdendolo con un cenno svogliato della mano. – Tu? »

« Io e te eravamo stesi su un tavolo di vetro e il consiglio di amministrazione della Wu-tang ci mangiava vivi. »

Bo specchia il sorriso aguzzo, trasognato, di Sid con la curva irregolare di un ghigno completamente privo di allegria.

« Sei troppo delicato per questo lavoro, tóngzhì. »
(Comrade.)

Sid sbuffa una risata arrendevole, scrollando con indolenza la testa appesantita dai postumi martellanti delle ultime sedici ore.

« Like you care at all. »

Il viso lentigginoso di Freckles si affaccia sopra la spalla sinistra di Beaumont, allungando le labbra verso il filtro della sua sigaretta. I suoi occhi neri e liquidi scivolano addosso a Bo facendolo sentire ancora nudo, stretto nell'intreccio di lenzuola e corpi.

« Io ho sognato l'esplosione dello skyplex. »

Sid le cede la sigaretta, sfuggendo alla pressione del suo mento per tirarsi in piedi e setacciare il pavimento ingombro di vestiti alla ricerca dei propri pantaloni.

« … A noi ci salvava una nave di marauders fatti di dòu shā. »

Xiu-zhou accartoccia una smorfia arida, massaggiandosi la nuca con una mano callosa.

« Pensa che culo. »

Freckles scrolla le spalle minute, sbrogliandosi fra le coperte per smontare dal letto e premergli addosso il corpo nudo, baciandogli le labbra imbronciate. Le arpiona i polsi appena prima che riesca a rivoltargli le tasche per trovarci dentro gli ultimi grammi di blast, temporeggiando a metà strada fra la tentazione di spezzarglieli e quella di sbatterla di nuovo sul letto.

« Why so rude, Xiu-zhou xianshen? »
(Mister.)

La voce di Sid gli fa serrare le dita sulle articolazioni leggere con un fremito inferocito, che non riesce a strappare l'ombra di un lamento all'indifferenza volitiva della ragazza. Poi, come un incantesimo dall'azione lenta, lo convince a liberarla con una smorfia severa, indurita dallo scontento. Le mette in mano la blast e la lascia sgusciare verso il bagno, sbranando la schiena di Beaumont con gli occhi arrossati e lividi di stanchezza per cercargli addosso i ricordi annebbiati e appiccicosi della nottata. Spegne la sigaretta sulla cassettiera e si raddrizza con una torsione irrequieta dei fianchi stretti, raccogliendo la camicia e la fondina ascellare dallo schienale di una sedia.

« Muoviamoci, ho bisogno di un paio di caffè. »

Imboccano i corridoi dello skyplex spalla a spalla, barcollando sui campi di battaglia invisibili della guerra con la coscienza con i muscoli intirizziti dal poco sonno e la testa pulsante di anestetici dell'interiorità, mentre il consiglio d'amministrazione della Wu-tang Corp. banchetta sui cadaveri degli operai di Meili.




Triangles are my favorite shape:
three points where two lines meet.
Toe to toe, back to back, let's go, my love; it's very late,
'til morning comes, let's tessellate.