16 Ottobre 2514.
Richleaf, Maracay.
Si muore ancora di caldo, a Maracay, mentre l'estate si trascina in un'agonia lenta e afosa tra le strade di San Cristobal e la clientela del Perro Negro si accalca e schiamazza come uno stormo di gazze eccitate. Sid si sente inseguito dalle ombre lunghe della foresta che, da qualsiasi punto della città, sembra incombere al di là dell'oceano di baracche e palazzi fatiscenti che costituiscono la periferia caotica e smembrata di un microcosmo sempre in guerra. Ma non stanotte; non per loro. Il terzo bicchiere dell'intruglio locale, in cui è riuscito a riconoscere solo il sapore della tequila e del tabasco, gli piomba nello stomaco come un sasso e lo costringe ad espirare con forza una risata torrida e nauseata. Non per niente lo chiamano "Ira di Dio". I lineamenti severi di Bo, ammorbiditi dall'alcol, si sfocano dentro lo sguardo appannato mentre la voce impastata di Travis e il suo accento di O'Malley gli singhiozzano dentro le orecchie.
« Un bacetto solo, Dubois. »
Qian liscia la zazzera nera da una parte, accartocciando sui lineamenti da orientale una smorfia scettica.
« Ci fa lo slalom una medium cruiser fra i tuoi denti, scordatelo. »
Gli mostra il dito medio e spreme una risata bassa sull'orlo del bicchiere appena svuotato, mentre Travis scuote la testa e solleva il braccio destro per ordinare un altro giro. Bo si intromette con un sorriso sprezzante, frugandosi le tasche per recuperare una manciata di pesos.
« Altri due bicchieri e ti si porta a letto. »
Prima che possa depositare la scommessa sul piatto, Sid gli ferma il polso fra le dita ruvide, zittendo la protesta sboccata di Qian con un sibilo basso e stirando il collo per proiettare lo sguardo fino al tavolo accanto, fra le schiene sudate e scure di un gruppo di 'leafers accalcati intorno a una donna sulla trentina. Ha il naso schiacciato, gli zigomi duri e le labbra carnose tipici dei negri di Maracay, ma è pallida come il latte.
« Porcaputtana. »
Gli occhi verdi e sporgenti di Travis si sgranano quando anche lui mette a fuoco il galletto nero al quale il filo di un machete ha appena staccato la testa, allagando di sangue il legno graffiato del tavolino ingombro di bicchieri e scodelle, disposti a semicerchio intorno alla statua di una madonna con la faccia di teschio. Con la punta delle dita, la ragazza mischia l'umore rosso dell'uccello alle polveri verdi, gialle, azzurre, impastando la pittura con cui, uno per uno, dipinge il viso bruno dei suoi compagni. Il quarto bicchiere di Ira di Dio li trova tutti impreparati, come gli sguardi che dal branco di 'leafers impiastricciati di sangue e colore cominciano a piovere su di loro. Bo libera il polso dalla morsa delle dita inerti di Sid, cercandosi il manico del coltello dietro la schiena; Travis spolpa una ragazza mulatta con un sorriso da squalo; Qian trova il bicchiere con una mano e il calcio della pistola con l'altra. Beaumont torce il muso liscio, da bravo ragazzo del Core, per guardarli tutti con un sorriso elettrizzato e occhi fradici di eccitazione.
« I bet y'all don't have the balls to do this. »
Due ore dopo sono pigiati nella marea di corpi sudati che oscillano e sbattono e si torcono sul crepitio dei bassi troppo carichi, ipnotizzati come sonnambuli dalla musica che rimbomba fra le statue dei Loa dagli occhi vuoti, disseminate nel locale come guardiani silenziosi. Imbevuti di sangue di gallo e tequila, il tabasco e le spezie rivoltano le budella sul filo della nausea e squagliano in una risata nasale la diffidenza cruda e collerica di Bo, mentre i corpi di Qian e Travis si fanno troppo vicini per non mischiarsi. Il suono e la luce esplodono, si fondono, tremando fra le tempie e sotto lo sterno, pulsando come un cuore mentre Sid perde l'orientamento con sollievo, sprofondando in un pantano di euforia tossica.
Perdono molte scommesse che non volevano vincere.
And if you're still breathing, you're the lucky ones.
'Cause most of us are heaving through corrupted lungs.
And if you're still bleeding, you're the lucky ones.
'Cause most of our feelings, they are dead and they are gone.